Il lungo viaggio, compiuto da Rafael Cansinos Assens oltre a essere un documento di eccezionale valore è, di fatto, un testamento spirituale. Un documento eccezionale perché attraverso i personaggi, la memoria, la storia della Spagna e l'autobiografia, egli percorre le tappe di una vita, gli snodi, gli incontri, le tracce, i sentieri attraversati, di uno scrittore alla ricerca delle proprie radici e che ha voluto ripensare l'identità ebraica, contribuendo a ridisegnarne la modernità intellettuale, nel XX secolo. Insomma una testimonianza, fatta di memoria e profonda conoscenza dei temi cruciali che sono alla base, fra l'altro, di quel difficile rapporto tra ebraismo e modernità che ne segna la complessa trama. Insomma, si tratta di una sorta di messaggio che racconta "la storia di un ritorno", di un duplice ritorno: quello dell'autore verso una identità, mai stucchevolmente rigida e quello dell'ebraismo nel cuore dell'Europa dove è stato compiuto il più terribile tentativo di cancellarlo definitivamente (questo voleva essere la Soluzione finale della Judenfrage), quasi a suggellare l'inestricabile intreccio di destino individuale e collettivo che ha segnato la lunghissima vicenda della storia degli ebrei. Da questa storia emerge un racconto, che ci porta fino agli enigmi tormentosi che il secolo appena trascorso e questo, solo agli inizi, non hanno risolto. Cansinos affonda le sue radici nella tradizione dell'Occidente e nel suo irriducibile æaltro': l'ebraismo. Insieme allo scrittore ci troviamo a ripercorre i territori impervi della filosofia, della tradizione ebraica, dell'etica, della letteratura, fino al punto in cui viene messo in questione anche il discorso che ne parla. Ottavio Di Grazia
Lesen Sie mehr